Diario dei sogni: I maranza

Diario dei sogni: I maranza

A Story by Fernet Branko

Il Trentino è una terra splendida, magnifica.
Sto camminando lungo una strada di montagna, pini a delimitarne il percorso e la vista si blocca su altro all'orizzonte: Un piccolo centro commerciale. Mi piacerebbe andarci, ma il pensiero di perdere tempo mi fa desistere. C'è altro da esplorare, il borgo, la cittadina principale.
Ci arrivo, sono dentro. 
È un cambio di scena veloce in cui mi vedo girare lungo le vie del grande borgo dall'estetica centroitaliana, toscana: una discrepanza tremenda rispetto alle belle montagne del Trentino.
Forse sono alla fine del tragitto in questo cambio di scena, perché d'un tratto vorrei tornare a quel centro commerciale. Forse ho finito di girare il paesino e ora vorrei spostarmi, ma qualcosa non va, non trovo la strada e continuo a perdermi in tortuose vie e cunicoli.
Vado in panico, come se uscire da lì valesse la mia stessa vita, e dal nulla tiro fuori un cuscino in cui sprofondo la testa per urlare, a calmare il panico nella maniera più autistica possibile.
Una vocina nella testa, femminile, mi dice di star calmo, di respirare piano, poi punta verso alcune persone a cui chiedere informazioni: due ragazzi, un bengalese e uno slavo, forse russo.
Mi concentro sul secondo. Viso allungato, pallido, due occhi scuri che ben complimentano la camicia azzurra e  il taglio a scodella dei capelli neri; avrà si e no sedici anni. Chiedo informazioni su dove si trova il centro commerciale, ma lui gesticola e spiccica due parole a caso: sordo, intuisco.
Il bengalese mi guarda con scherno, come se avessi insultato la disabilità dell'amico. Io guardo lui, il suo viso cicciottello e già provvisto di una folta barba nera per essere un adolescente vestito in look militaresco.
Saluto, vado via e cerco di nuovo la strada. 
D'un tratto vedo di nuovo i due ragazzi. Mi stanno seguendo e c'è n'è un terzo. Pelato, viso slavo, occhi chiari e fisico possente nascosto sotto una maglietta a strisce blu-rosso-bianco, quasi a rappresentare la bandiera della Russia. Accelero il passo, inizio a correre e così fanno anche loro. 
Mi rifugio in un edificio, il campanile del borgo, intonacato all'interno, e salgo su lungo le scale. Vorrei arrivare fino in cima, ma verso il secondo piano le scale si stringono a triangolo verso un muro: sono in trappola.
I tre maranza arrivano, mi assaltano; riesco a scansarli e cerco di fuggire lungo quella che sembra essere la parte vecchia del campanile: i muri a secco ben lo testimoniano.
Un lapsus d'azione nell'osservare la grata di una delle grandi finestre della torre. Balzo verso di essa e mi attacco, ma nel tentativo di saltare in direzione opposta come un novello principe di Persia, la scarpa rimane impigliata nella grata e finisco a penzoloni a testa in giù.

A quel punto mi sono svegliato.

© 2024 Fernet Branko


My Review

Would you like to review this Story?
Login | Register




Share This
Email
Facebook
Twitter
Request Read Request
Add to Library My Library
Subscribe Subscribe


Stats

35 Views
Added on February 13, 2024
Last Updated on February 15, 2024
Tags: dreams, sogni, ricordi, memories, diario, diary

Author

Fernet Branko
Fernet Branko

Italy



About
Accolito del Gramshinrikyo e praticante delle arti sovversive. Se stai cercando delle polveri magiche o dei tomi interessanti, beh... sono felice che tu mi abbia trovato. more..

Writing